Cos’è il ritiro del Vuoto Integrale? È un ritiro per sole donne che non si può comprendere, se non vivendolo (qui l’evento).
Questa è la frase che diciamo più spesso quando ci chiedono: “Ma che tipo di ritiro è? Ma cosa faremo?” perché non è per niente facile raccontare cosa accada in quei 7 giorni a Fuerteventura a chi sente il richiamo di questo tipo di ritiro e con coraggio sceglie di iscriversi.
Siamo già al terzo gruppo di donne che stanno scegliendo di guardare la propria esistenza con occhi nuovi, avere il coraggio di distruggere tutte le corazze e mettersi a nudo per poter generare una nuova “sé” più libera e leggera, ma se chiedessimo ad ognuna di loro cosa ha provato, cosa ha vissuto vi direbbero tutte cose differenti.
Cos’è il vuoto integrale? Leggete le parole di chi lo ha vissuto.
Esattamente come per noi che questo ritiro lo pensiamo, lo organizziamo e lo viviamo con voi, non potremmo darvi una linearità di fondo, poiché ogni volta è diverso, ogni giorno è diverso, seguendo il flusso dell’energia delle donne che vi prendono parte.
Quel che è certo è che le mattine di pratica in yurta sono una porta, un varco per poter entrare molto profondamente in noi stesse, per guardare le nostre ferite, i nostri pesi emotivi, i nostri legami con strumenti nuovi e guarire attraverso un grande senso di presa in carico di noi stesse e del nostro benessere. I pomeriggi di libertà poi permettono di elaborare e lasciar fluire tutto quello che si è smosso, coccolandosi in Villa nella piscina o lasciandosi conquistare dalla bellezza dell’isola, arrivando passo passo a trovare il nostro vero sé.
Quando lasciamo cadere tutti i costrutti che ci siamo messe addosso, quando possiamo trovare la nostra vera essenza, volare diventa non solo possibile, ma facile. Ecco forse la miglior risposta che possiamo darvi è: il ritiro del Vuoto Integrale è un modo per costruirvi delle ali potenti verso la vostra verità.
Cos’è il VUOTO INTEGRALE?
Se avete bisogno di più parole, ecco quelle di Francesca, co-guida con Amanda di questo percorso:
Il vuoto esprime una realtà potenzialmente attiva che vive e che s’inserisce nel processo continuo della creazione e distruzione della materia. Il vuoto, quindi, come un equilibrio dinamico tra la creazione e la distruzione, il vuoto e il pieno, in una relazione reciproca di compenetrazione e trasformazione, poiché il vuoto è costitutivo dell’universo quanto il pieno.
L’intento è di condurre l’esperienza a sentire il vuoto come presenza, espansione dell’essere e non come assenza/negazione; sentire il vuoto come movimento, come una possibilità illimitata di azioni e cre-azioni in potenza e non come fissità e perdita di orientamento, ma anzi creando il vuoto creiamo spazio per ascoltare più in profondità il nostro sentire; il vuoto inteso come un spazio dove riuscire ad essere più chiari, da dove poter percepire naturalmente e immediatamente cosa ci fa realmente bene, senza che il mentale abbia il tempo per confonderci, fondersi chiara-mente senza con-fondersi.
L’ESSENZA
Il vuoto può essere riconducibile all’essenza stessa delle cose: il vuoto e la forma sono una continuità, sono insieme, e accade che cogliendo il vuoto si coglie la forma che vive assieme ad esso. Fare esperienza del vuoto nel nostro luogo sacro, che è il nostro utero, può significare percepirne e sentirne la sua reale forma, donandoci la possibilità di accogliere uno spazio ove poter stare ed essere, consapevoli di essere al centro di noi stesse, facendo esperienza dell’immanenza, l’inseparabilità, che c’è tra il vuoto e il pieno. Fare il vuoto nel luogo ove l’energia primaria creativa dimora può essere l’occasione per lasciare che questa potenza creativa finalmente si esprima , significa riconoscerle un posto dentro di noi e, come in una conchiglia, sapere come tornarci ogni volta che abbiamo bisogno o vogliamo contattarla.
IL RESPIRO
Attraverso l’alleanza con il nostro respiro più profondo e lento sosteniamo pratiche di pulizia energetica: iniziando dal nostro corpo per intero, per poi approfondire l’esperienza attorno e dentro al nostro utero. Attraverso il respiro consapevole possiamo riconnetterci al fiume che scorre tra il cuore e l’utero, tra l’amore e la creatività, e tra la creatività e l’amore. Una vera a propria riconnessione al canale di energia tra cuore e utero. Praticheremo tecniche di respiro e movimenti del corpo della tradizione kundalini yoga e insegnamenti della pratica YONI SHAKTI di Uma Dinsmore – Tuli. Unendoli a esercizi di consapevolezza, pratiche pulizia energetica e cerchio.
Per informazioni e prenotazioni
mail: info@ilcamminodisophia.com
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